ACAP, nella persona del suo presidente, avv. Nunzio Costa, ha presentato formale interpello alle autorità competenti, onde chiarite le problematiche riguardante l’amministrazione condominiale durante l’emergenza sanitaria.
Premessa dell’interpello è che l’attività professionale dell’amministratore è già di fatto preclusa a causa della materiale impossibilità di operare legittimamente nell’esazione dei contributi condominiali e di non poter provvedere al pagamento delle forniture, col rischio di default del condominio, per assenza di risorse necessarie a pagare i fornitori.
I problemi da risolvere sono al momento:
- raggiungere l’obiettivo di consentire la chiusura della gestione ordinaria, con l’approvazione del consuntivo attraverso riunioni assembleari da svolgersi in modalità diversa dalla presenza fisica;
- raggiungere l’obiettivo di sancire il preciso obbligo di pagamento dei contributi condominiali attraverso la modalità del bonifico bancario.
- raggiungere l’obiettivo di consentire la continuità dell’attività professionale dell’amministratore nel rispetto dei limiti imposti al fine di garantire i servizi essenziali per la comunità dei condomini.
ACAP ha proposto le seguenti soluzioni:
In relazione al primo obiettivo:
applicare estensivamente il principio della analogia legis, ritenendo di immediata applicazione al condominio l’art. 2370 c.c., integrato con L’art. 2 c. 2 lett. f), h) e comma 7 del dl 8 marzo 2020 n. 11, come opportunamente integrati dal decreto attuativo delle predette previsioni normative da parte della Dgsia emanato il 10 marzo 2020. In tal modo sarebbe possibile consentire il normale svolgimento delle assemblee di condominio, attraverso il sistema della VIDEOCONFERENZA e/o per corrispondenza, senza dover fare ricorso a modifiche dei regolamenti o a preventive assemblee autorizzative, nel pieno rispetto dei principi relativi al diritto di partecipazione, al contraddittorio e libertà espressione, con relativo scambio documentale, nonché alla riservatezza.
In relazione al secondo obiettivo:
richiede l’emanazione di un Decreto, che con portata normativa di legge di interpretazione autentica dell’art. 1129, co. 7 c.c., disponga che: “i condomini sono obbligati a pagare i contributi condominiali e gli amministratori obbligati a percepirli esclusivamente a mezzo rimessa con bonifico bancario sul conto corrente condominiale”.
In relazione al terzo obiettivo:
richiede l’emanazione di una Circolare del Ministro degli Interni che inviti le forze dell’ordine deputate al controllo del territorio ad applicare il Dpcm 22.3.2020 nel senso che:
3.A) l’amministratore immobiliare “comprovate esigenze lavorative di assoluta urgenza” potrà continuare la sua attività professionale, anche spostandosi in territori extra-comunali, al solo fine di assicurare l’erogazione dei servizi essenziali alla comunità dei condomini.
3.B) Solo i portieri senza alloggio e nelle ore dedicate alla sanificazione dei locali comuni potranno continuare l’attività professionale, anche spostandosi in territori extra-comunali, al solo fine di assicurare l’erogazione dei servizi essenziali alla comunità dei condomini.
3.C) Solo le ditte esterne e nelle ore dedicate alla sanificazione dei locali comuni potranno continuare l’attività professionale, anche spostandosi in territori extra-comunali, al solo fine di assicurare l’erogazione dei servizi essenziali alla comunità dei condomini.
Questo, in estrema sintesi il contenuto dell’interpello, che è possibile leggere integralmente.
Vi terremo tempestivamente informati sull’esito della nostra istanza tramite il sito ACAP, la newsetter e i canali social.