In questi ultimi mesi, come ben noto, il mondo intero è stato stravolto dalla pandemia globale causata dal virus denominato Covid-19, portando ad inevitabili cambiamenti radicali nelle abitudini e stili di vita delle popolazioni, arricchendo i social di aforismi, vignette, profonde riflessioni, caricature, news (fake e non) riguardanti i più disparati ambiti, con emissioni governative dei più disparati bonus e provvedimenti vari… Ebbene, nella categoria degli amministratori di condominio non si è potuto fare a meno di notare che per loro continua a permanere inesorabilmente un assordante “silenzio stampa”, il buio normativo più totale, un vuoto incomprensibile alla luce dei vari decreti emanati comprendenti le super detrazioni fiscali al 110% !! Di fatto non sono stati definiti da nessun provvedimento i protocolli da adottare in caso di convocazione di assemblea condominiale, lasciando in capo all’amministratore (e al Presidente!) il rischio e le relative responsabilità penali che potrebbero sorgere in caso di contagio o peggio ancora, in caso di decesso per Covid-19, così come nessun provvedimento è stato ancora assunto in riferimento alle assemblee online. Appare evidente come tutto ciò risulti in palese contrasto se consideriamo, ad esempio, da un lato l’intenzione di riqualificare il patrimonio edilizio italiano al grido di “l’Italia riparte dal Condominio”, decretando le gettonatissime ed interessantissime detrazioni fiscali al 110%, mentre dall’altro non si comprende come assumere le relative delibere dall’assemblea che, o in presenza o in videoconferenza, dovrebbe eventualmente avvenire su esclusiva responsabilità dell’amministratore di condominio (nella migliore delle ipotesi un’assemblea online potrebbe essere resa nulla). E pertanto, ancora una volta, tale figura viene subissata di ulteriori oneri e responsabilità, l’amministratore “dai super poteri” si ritrova paradossalmente anche a dover rassenerare i propri amministrati, cercando le risposte alle innumerevoli domande e richieste di chiarimenti, tentando di colmare lacune ed incertezze causate dai suddetti vuoti normativi, improvvisandosi ancora psicologo, tecnico, legale ecc.
L’amministratore professionista guarda al mese di Settembre con un po’ di apprensione, vede profilarsi un orizzonte nebbioso e colmo di incarichi gravosi, ma non teme il peso delle proprie responsabilità, ne è ben cosciente, solo vorrebbe poter dare seguito al proprio mandato nella maniera più serena possibile, vorrebbe poter dare luogo tranquillamente ad un’assemblea condominiale, vorrebbe poter dare la possibilità ai propri amministrati di usufruire delle super detrazioni, vorrebbe che la propria professione sia finalmente riconosciuta come tale e vorrebbe non essere più dimenticato dalle istituzioni, insieme ai condomini che rappresentano comunque la popolazione italiana. Soprattutto vorrebbe non trovarsi più in balìa degli eventi, vorrebbe poter dare voce alle proprie richieste, legittime e ragionevoli, nel rispetto della dignità lavorativa che non dovrebbe essere mai negata a nessuno, neanche alla dimenticata figura professionale dell’amministratore di condominio.