Ricordate il credito d’imposta, inserito nel Decreto Rilancio n°34 del 19 Maggio 2020 e tanto sbandierato dal governo, per aiutare le imprese e i professionisti nell’acquisto dei dispositivi di protezione individuale e per la sanificazione degli ambiti lavorativi?
Bene, si è rivelato per quello che veramente era……una valutazione errata e poco affidabile delle risorse che avrebbero dovuto coprire questo credito.
Con il provvedimento n°302830 dell’11/09/2020, l’Agenzia delle Entrate ha indicato la misura percentuale di fruizione del credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuali, che oggi, fatte le dovute verifiche, si attesta al 15.6…%.
Le domande dovevano essere inviate dal 20/07/2020 al 07/09/2020 e il credito previsto originariamente era pari al 60% delle spese ammissibili sostenute nell’anno solare 2020 ed entro il limite di spesa di 60.000 euro per beneficiario.
Come si evince, il credito appare vistosamente oltreché drasticamente ridotto. A questa percentuale si è arrivati facendo un semplice rapporto tra le richieste dei contribuenti, che stante a quelle arrivate al 07/09/2020 ammontano a circa 1.278.578.142 euro e la copertura max che era fissata in 200 milioni di euro dalla norma 125 del decreto rilancio 34/2020.
Sicuramente è stata una bella doccia fredda per i beneficiari di questo credito, vista che la percentuale in origine era più alta.
Le varie associazioni di categoria, vedi Confartigianato, CNA, hanno solo potuto constatare che a farne le spese è sempre il comparto produttivo e imprenditoriale che paga le spese di queste inefficienze e che nonostante la grave crisi economica aggravata dalla pandemia cerca sempre di emergere.
Le azioni agevolative messe in atto non hanno tenuto conto delle reali esigenze lavorative e non contribuiscono al rilancio di detti comparti produttivi. Considerato i grandi investimenti fatti dalle imprese, ma soprattutto dai professionisti che hanno dovuto adeguare i propri studi e strutture lavorative alle nuove normative anti covid19.
La norma naturalmente, detta le regole e i suoi utilizzi per cui facciamo buon viso a cattivo gioco. Ciascun beneficiario può visualizzare nel proprio cassetto fiscale il credito spettante e utilizzarlo secondo le modalità descritte sotto.
I soggetti beneficiari possono scegliere di:
- utilizzarlo nella dichiarazione dei redditi;
- usarlo in compensazione tramite F24;
- optare per la cessione parziale o totale del credito ad altri soggetti (compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari), esercitando l’azione entro il 31/12/2020 e comunicando la scelta all’Agenzia delle Entrate a partire dal 14/09/2020.
Che dire, queste puntualizzazioni lasciano l’amaro in bocca e diventa sempre più difficile andare avanti senza avere certezze legislative adeguate al triste periodo che stiamo vivendo. Se è vero che dopo una grande crisi segue un periodo di boom economico e sociale, facciamo in modo di non lasciare da soli i piccoli imprenditori e i professionisti che sono il tessuto su cui si innesta la nostra economia.