Informazioni che riguardano un totale di quasi 76 milioni di beni fra unità immobiliari urbane ed altre tipologie immobiliari che non producono reddito sono reperibili nella pubblicazione Statistiche catastali 2019, giunta alla quattordicesima edizione, che rappresenta una sintesi completa sull’entità e le caratteristiche dello stock dei fabbricati, così come censito nella banca dati del Catasto Edilizio Urbano aggiornata al 31 dicembre 2019.
Lo stock immobiliare censito negli archivi catastali italiani al 31.12.2019 consiste di quasi 76 milioni di immobili o loro porzioni, di cui circa 65,6 milioni sono censite nelle categorie catastali ordinarie e speciali, con attribuzione di rendita, poco più di 3,5 milioni sono censite nelle categorie catastali del gruppo F, che rappresentano unità non idonee, anche se solo temporaneamente, a produrre ordinariamente un reddito (aree urbane, lastrici solari, unità in corso di costruzione o di definizione, ruderi) e poco più di 6,7 milioni sono beni comuni non censibili, cioè di proprietà comune e che non producono reddito, o unità
ancora in lavorazione (circa 84 mila). Non considerando gli immobili che non producono reddito del gruppo F, i beni comuni non censibili e gli immobili in lavorazione, le unità immobiliari censite sono pari, come detto, a oltre 65 milioni, di cui la maggior parte è censita nel gruppo A (circa il 55%) e nel gruppo C (oltre il
42%), dove sono compresi, oltre ad immobili commerciali (negozi, magazzini e laboratori) anche le pertinenze delle abitazioni, ovvero soffitte, cantine, box e posti auto. La restante parte dello stock, il 3% circa, è costituita da immobili censiti nei gruppi a destinazione speciale (gruppo D; 2,5% circa), particolare (gruppo E; 0,2% circa) e d’uso collettivo (gruppo B; 0,3% circa).
Lo stock immobiliare italiano nel 2019 è aumentato dello 0,5%, circa 310 mila unità più del 2018. Nel 2019 lo stock immobiliare è per circa l’88,4% di proprietà di persone fisiche, l’11,4% circa è detenuto da persone non fisiche. Una quota residua, circa lo 0,2%, riguarda proprietà comuni ossia BCC.
Le unità immobiliari censite nelle categorie catastali del gruppo A, dalla categoria A/1 alla A/11 con eccezione della A/10, sono ad uso abitativo (d’ora in avanti “abitazioni”) e, al 31.12.2019, risultano pari a circa 35 milioni, circa 88 mila unità in più di quelle rilevate con riferimento al 2018.
Lo stock abitativo è soprattutto di proprietà delle persone fisiche, quasi 32,6 milioni di unità, oltre il 92% del totale.
Alle abitazioni censite al 31.12.2019 negli archivi catastali italiani corrisponde una rendita pari ad oltre 17 miliardi di euro, circa 87 milioni di euro in più del 2018. Lo stock abitativo di proprietà delle persone fisiche presenta una rendita catastale complessiva pari a quasi 15,8 miliardi di euro, 92,5% circa del totale. La rendita attribuita alle abitazioni delle PNF è pari a quasi 1,3 miliardi di euro ed è pari poco meno di 3 milioni di euro per le abitazioni censite tra i beni comuni.